Un corridoio per la libertà: l’accoglienza in rete e l’esperienza dei circoli rifugio
Le esperienze di accoglienza sul territorio che non sono sostenute dallo stato e dalle pubbliche amministrazioni, rispondono spesso a esigenze non coperte dalla legislazione e dai servizi del welfare locale. In questi anni, anche a causa di risposte sempre più emergenziali e frammentate del sistema pubblico, molte persone sono rimaste fuori da ogni risposta andando a ampliare lo spazio del disagio sociale.
Per rispondere all’esigenza di dare risposte, anche temporanee, a quella parte di disagio sociale non previsto dai servizi pubblici locali, è nata la rete dei circoli rifugio dell’ARCI, sostenuta dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Una rete che nell’ultimo anno è stata dedicata quasi esclusivamente all’accoglienza dei rifugiati e delle rifugiate evacuate dall’Afghanistan attraverso i corridoi umanitari.
Obiettivo di questo incontro è fare una prima valutazione, insieme agli operatori e alle operatrici dei territori coinvolti, delle esperienze sviluppate, valutando insieme i diversi aspetti e le criticità che sono emerse.